La coltivazione degli ulivi richiede sforzo, impegno ed energie per fare in modo che queste preziosissime piante possano essere più produttive possibile. Oggi vogliamo parlare di come innestare un ulivo, pratica che consiste nell’unire tra di loro due piante della stessa specie.
Perchè fare un innesto all’ulivo
L’obiettivo più frequente per cui si fa un innesto è quello di incrementare la qualità della produzione e allo stesso tempo per favorire lo sviluppo di varietà più forti e resistenti alle condizioni climatiche e alle caratteristiche del terreno. Infatti l’olivo predilige un clima mite ed è poco resistente alle basse temperature. Nel tempo, grazie agli innesti di ulivo, sono nate delle cultivar con un impianto più robusto, più resistente a malattie, in grado di mettere radici anche in un terreno meno predisposto e in presenza di condizioni metereologiche ostili.
Come funziona un innesto di ulivo
Come abbiamo visto, l’innesto comporta l’assemblaggio di due parti della stessa specie di pianta. L’ulivo selezionato su cui si va ad eseguire l’innesto viene chiamato portainnesto, mentre la porzione che viene prelevata e impiantata sul portainnesto viene definita marza o nesto; quest’ultima può consistere in una gemma o una sezione di ramo, derivante dalla pianta che si vuole moltiplicare. Con questo sistema si ottiene un unico ulivo costituito da due parti diverse.
Come innestare un ulivo
Per le piante di ulivo esistono principalmente due tipologie di innesto, ovvero per seme o per talea.
Innesto per seme
In base a questa tecnica la marza è una piantina di olivo cresciuta grazie alla semina. In sostanza tra novembre e dicembre si prelevano i semi di varietà come “Cipressino”, “Leccino” o “Frantoio” che devono essere lavati e conservati in luogo fresco e asciutto fino all’agosto successivo, quando si possono finalmente piantare.
Entro un mese e mezzo le piantine germogliano, dopodichè si dovrà aspettare la primavera per rinvasarle e saranno finalmente pronte per l’innesto soltanto quando avranno raggiunto un anno e mezzo di vita. Giunti a questo punto è possibile prelevare una gemma o un ramo della giovane pianta che verrà saldata all’interno della corteccia di un’altra pianta.
Questa saldatura può essere fatta secondo diverse tecniche, la più comune viene definita “a corona”, ma esiste anche quella “a spacco” (comune o inglese), “a pezza” o “tassello”.
Innesto per talea
Questo sistema combina invece la riproduzione tramite talea, appunto, con la tecnica dell’innesto. Per talea si intende una parte della pianta che viene prelevata con lo scopo di crearne una nuova. Questo tipo di innesto viene impiegato per varietà di olivo che hanno difficoltà a sviluppare radici, le talee derivano infatti da queste ultime. Le marze ottenute da questo tipo di talea vengono successivamente innestate su piante le cui radici si propagano più velocemente.
Quando si innestano gli ulivi
Il periodo più indicato per effettuare l’innesto è sicuramente la primavera, quando la pianta è in succhio, ovvero la circolazione della linfa è molto buona, cosa che favorisce un più agevole distacco della corteccia.
Perché innestare un ulivo
Imparare come fare gli innesti agli ulivi può essere molto utile dal momento che questa pratica agronomica consente la fusione di due piante per dare vita a varietà più forti, resistenti e produttive.