L’ulivo è conosciuto come una specie arborea resistente, che ha poca necessità di cura: la parte difficile viene con la raccolta e la lavorazione delle olive, in frantoio. Tuttavia, non sempre è così: esistono alcune malattie dell’ulivo dalle quali guardarsi, vediamole assieme.
L’ulivo: una specie arborea resistente, ma…
L’ulivo è una pianta arborea largamente presente sul territorio italiano, così tanto da rendere il nostro paese il secondo produttore di olio in Europa; questa specie vegetale ben si sposa con il clima mite delle nostre terre e qui prospera da centinaia di anni, tanto più essendo una specie resistente e meno delicata di altre. Ciò non significa che gli uliveti non debbano essere curati: esistono infatti alcune malattie dell’ulivo che rendono necessaria un’attenzione e una cura particolare, soprattutto per alcune Cultivar più sensibili.
Purtroppo, quando le malattie dell’ulivo si fanno troppo aggressive e si estendono in maniera incontrollabile, spesso l’unica soluzione rimane l’abbattimento delle piante: una decisione terribile, soprattutto in casi in cui gli ulivi sono centenari, e quindi parte integrante della tradizione e cultura del luogo. Per fare un esempio, alcuni di voi ricorderanno sicuramente la terribile epidemia di Xylella che colpì gli ulivi in Puglia nel 2015: la zona interessata fu così vasta e il parassita così tenace da rendere necessario l’abbattimento di ettari di uliveto, e raggiunse le prime pagine dei giornali nazionali e internazionali.
Per fortuna nella maggior parte dei casi esistono rimedi in caso di uliveti malati, e soprattutto attenzioni preventive per tentare di prevenire parassiti e malattie dal colpire gli alberi. Inoltre, l’esperienza secolare che i frantoiani e produttori di olive e olio italiani hanno nel campo, fa sì che le malattie più diffuse siano ampiamente conosciute, e lo studio approfondito delle Cultivar rende chiaro a quali siano più sensibili.
Le malattie dell’ulivo
Ma quali sono i problemi legati agli ulivi? Vediamo insieme i più comuni e diffusi.
Le malattie dell’ulivo possono essere divise in due categorie principali: quelle causate da funghi e batteri, che agiscono all’interno della pianta, e quelle causate da insetti e parassiti, che attaccano l’albero dall’esterno.
Le malattie più comuni causate da funghi e batteri sono quattro: l’occhio di pavone, la rogna dell’olivo, la lebbra dell’olivo e la fumaggine.
- L’occhio di pavone
L’occhio di pavone, conosciuto anche come cicloconio (dal nome latino Cycloconium Oleaginum), è una malattia dell’ulivo che appare in genere in primavera e provoca alcune macchie tondeggianti soprattutto sulle foglie: le macchie hanno diametro variabile, dai 4 ai 10 mm, e sono policrome concentriche, con colori che vanno dal bruno al giallastro (da qui il nome “occhio di pavone”); questa malattia è provocata da un fungo che attacca l’albero e dalle foglie può estendersi ai rami e anche ai frutti. Se non curata porta al distacco delle foglie, in breve completamente gialle, e anche dei frutti, e si estende inoltre alle altre piante. La prima cosa da fare è raccogliere le foglie colpite per evitare che il danno si estenda oltre; se la quantità di foglie colpite raggiunge più del 30/40% del totale, bisogna intervenire con una cura a base di rame. Ne esistono sia di tipo chimico che naturale, e in genere vanno somministrate due volte l’anno, ogni due settimane, in primavera e in autunno. - La rogna dell’olivo
La rogna dell’olivo, il cui nome scientifico è Pseudomonas Savastanoi, è una delle malattie dell’olivo più comuni, soprattutto negli esemplari più anziani: provocata da batteri che attaccano la pianta, la rogna è facilmente riconoscibile per via delle escrescenze brunastre che provoca su rami, radici e tronco. Se lasciata a se stessa, può provocare un rallentamento o addirittura uno stop nella crescita dell’albero. Purtroppo questa malattia dell’ulivo non può essere curata, ma solo tenuta sotto controllo: è bene tagliare i rami affetti da rogna e bruciarli per far sì che non si propaghino ad altre piante. - La lebbra dell’olivo
Il Glesporium Olivarum, conosciuto comunemente come lebbra dell’olivo, è una malattia che colpisce gli alberi d’ulivo specialmente in autunno ed è causata dall’azione del fungo Colletotrichum Gloeosporioides: si manifesta con macchie bruno-nerastre sulle olive in crescita, che quindi cadono e producono un olio avariato, dal colore rossastro. La lebbra dell’olivo può essere curata solo in modo preventivo, sia con prodotti a base di rame, sia mantenendo ben drenato il terreno su cui crescono gli ulivi. - La fumaggine
La fumaggine è una malattia dell’ulivo provocata da funghi, ma legata all’azione di insetti: sono infatti i residui zuccherini dell’infestazione della cocciniglia che aiutano la proliferazione dei funghi portatori di questo problema. La fumaggine si riconosce per uno strato nerastro che va a coprire tutte le parti verdi della pianta. Si combatte tenendo lontana la cocciniglia in primis, e utilizzando prodotti a base di rame come per l’occhio di pavone.
Le principali malattie dell’ulivo legate invece a fattori di danno esterno, quali insetti e parassiti, sono anch’esse quattro: la mosca dell’olivo, la cocciniglia, il tripide e la tignola.
- La mosca dell’olivo
Conosciuta anche con il nome scientifico di Dacus Oleae, la mosca dell’olivo è un parassita purtroppo molto comune: l’insetto adulto è di piccole dimensioni e depone le uova all’interno delle olive, nutrendosi del succo che ne fuoriesce; le uova si schiudono e le larve a loro volta si nutrono dell’oliva, scavando gallerie all’interno della stessa per sostentarsi. Oltre ai danni empirici che questo insetto provoca negli ulivi, esso è anche uno dei principali vettori della rogna dell’ulivo. Si combatte sia con trappole avvelenate, sia con l’utilizzo di entomofagi, parassiti che si nutrono delle uova di questo insetto. - La cocciniglia
La cocciniglia è un parassita dell’ulivo piuttosto comune e ne esistono due specie pericolose per gli alberi: la cocciniglia “mezzo grano di pepe”, che causa per lo più danni da deperimento della pianta e non si limita ai soli ulivi, ma attacca anche agrumi e altre piante, e la cocciniglia “cotonosa”, che provoca ingenti danni soprattutto nella chioma dell’albero. Per debellare la cocciniglia, la lotta avviene sia per via chimica, sia tramite Coleotteri Coccinellidi, che se ne cibano. - Il Tripide
Il Tripide è un insetto diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo: è di piccole dimensioni e di colore nero e attacca gli ulivi tramite puntura. L’azione del tripide provoca danni soprattutto ai germogli che, una volta punti, stentano a crescere e spesso cadono. La lotta al tripide avviene per via chimica e tramite insetti entomofagi. - La Tignola
La Tignola, conosciuta anche come Prays Oleae, attacca l’ulivo in tutti e tre i suoi stadi di sviluppo: la larva attacca le foglie, la crisalide i fiori e la farfalla le olive. Questo insetto è largamente nocivo per gli alberi di ulivo in tutte le sue evoluzioni, ma è il suo terzo stadio quello più dannoso, in quanto attacca le olive e le fa cadere; la sua azione ricorda le larve della mosca dell’olivo, ma la tignola scava gallerie addirittura anche nel nocciolo. La lotta alla tignola segue sia l’azione chimica, che quella più naturale, tramite insetti entomofagi.
Le malattie dell’ulivo e l’importanza della prevenzione
Queste sono solo alcune delle malattie e degli insetti che possono colpire gli ulivi: abbiamo raggruppato i più comuni, ma ve ne sono molti altri che agiscono in diverse parti del nostro paese e dai quali è sempre bene guardarsi; il nostro consiglio è quello di studiare a fondo il proprio uliveto, la cultivar e il territorio, così da poter agire già in fase di prevenzione e non farsi trovare impreparati.